La legge di stabilità approvata ieri alla Camera ci costerà circa 25 miliardi di tasse in più. Renzi dice di averle ridotte, ma non è così. Inoltre il provvedimento contiene:
– un aiuto di Stato alle multinazionali del gioco come Sisal. Il ministero dell’Economia e delle Finanze potrà ridurre il prelievo, aumentare il payout (e quindi l’appetibilità), i premi, gli importi giocabili e la frequenza delle estrazioni per i concorsi che abbiano registrato un calo (di raccolta e gettito erariale) di almeno il 15% annuo nell’ultimo triennio.
– la stangata sul pellet. L’Iva applicata sul combustibile ricavato da segatura aumenta dal 10% al 22%. Una norma che colpisce pesantemente chi abitando in zone di montagna, per risparmiare sui consumi, ha investito in questa forma di riscaldamento alternativo. Favorisce prevalentemente invece i distributori di gas Eni, Iren o Hera.
– i favori a Expo Spa, con cui si permette ad Expo Spa di assegnare appalti di servizi intermedi senza passare da Consip, la centrale d’acquisto del ministero dell’Economia e delle Finanze.
– aiuto ai partiti. I parlamentari che versano una parte del loro stipendio al partito potranno detrarre il 26% della donazione. Se pensiamo che la retta per l’asilo è detraibile al 19% diventa evidente il privilegio.
– l’aumento di imposte sul regime forfettario per le partite IVA che vedono triplicare l’aliquota sostitutiva dal 5 al 15 per cento, ed un abbassamento del tetto di fatturato per essere considerati tali, che si abbassa dai 30.000 euro precedenti a 20.000 o 15.000 euro (in funzione della professione).
Questa è la politica di Renzi e di questa maggioranza: forti con i deboli, e deboli con i forti. Come ha dichiarato ieri Laura Castelli in Aula, se queste sono le loro priorità, noi siamo fieri di essere contro questo sistema.